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ELEMENTI LAPIDEI e COTTO


Tutti i materiali, anche quelli più resistenti, sono comunque soggetti a un processo di degrado. Le alterazioni possono essere chimiche, fisico-meccaniche (es. consumo per calpestio) e biologiche (es. attecchimento di muffe), ma nella stragrande maggioranza dei casi l’azione è combinata tra tutti questi fattori. L’atmosfera stessa, anche solo attraverso l’ossigeno che contiene, esercita un processo di degrado naturale e continuo sulle superfici esposte.


La pulitura chimica avviene comunemente mediante applicazione di soluzioni a base d’acqua e sostanze detergenti o solventi, con nebulizzazione e successiva spazzolatura manuale con saggina. Sempre tra le puliture chimiche esistono impacchi con paste di vario genere, spesso a base di argille assorbenti, che vengono applicate sulle superfici e fatte essiccare. Una volta solidificate, le parti argillose vengono rimosse portando via le patine superficiali dannose per la pietra.

 

 

 

L’operazione di microsabbiatura è una tecnica di pulitura controllata di una superficie attraverso l’utilizzo di un getto ad alta pressione di sabbia fine, o altre sostanze abrasive, per asportare lo strato superiore che la ricopre, senza arrecare danni. In tal modo è possibile rimuovere tutte le incrostazioni superficiali provocate dall’usura del tempo, rinnovare la superficie trattata rendendola idonea ad un nuovo intervento protettivo. La granulometria particolarmente ridotta utilizzata nelle miscele abrasive della microsabbiatura ci permette di intervenire esclusivamente sulla parte superficiale senza intaccare la protezione naturale del materiale sottostante.

 

 

 

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