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CONSERVAZIONE di INTONACI


L’intervento conservativo consiste principalmente in operazioni di spolveratura, consolidamento, stuccatura, pulitura e protezione. Il consolidamento ha lo scopo di restituire la compattezza e la resistenza meccanica delle superfici soggette a fenomeni di decoesione e disgregazione del materiale, a diminuzione dell’adesione e conseguente sollevamento e distacco di parti dell’intonaco.


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La scelta di materiali adeguati per l’intervento conservativo e la corretta metodologia di applicazione sono di fondamentale importanza per la buona riuscita di un intervento, soprattuto nel caso di un restauro conservativo. Ecco perché Pintus si avvale di alcuni esami delle superfici e di campioni significativi di intonaci e coloriture, sondaggi stratigrafici, per conoscere con certezza la composizione dell’intonaco originale e del suo colore.

La composizione delle malte di restauro deve essere compatibile con il materiale antico, avere caratteristiche di porosità, granulometria e aspetto di superficie simili a quelli degli impasti originali. L’intervento sul colore è altresì delicato, in quanto implica considerazioni di carattere storico-critico circa la prassi di rinnovamento periodico del colore degli edifici attraverso interventi di ordinaria manutenzione o di ritinteggiatura.


La ricerca storica e iconografica, insieme con l’analisi tecnica e scientifica, indicherà di volta in volta la scelta da seguire: si possono conservare gli intonaci consunti limitandosi a risarcire le mancanze; intonaci ben conservati ma privati del colore originale possono ricevere una velatura tendente a restituire il “tono” originale, desunto dall’analisi visiva precedentemente condotta; infine, identificato il colore originale, lo si può ristabilire integralmente, attenuandone il valore cromatico con una leggera patina.

 

 

 

 

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